Incontro con la stampa: “Pedaliamoci su”

Di Marina De Silva. Nel mondo moderno l’etica lascia spesso spazio a visioni oscurantiste. Queste ultime quasi oscurano la nostra ragione rendendola schiava di verità e scienza. Spesso, si sconfina in bigottismi o moralismi inutili. Ecco perché, a volte, sentiamo il bisogno di riaffermare la verità in senso stretto, una verità figlia della scienza e della filosofia. Marina De Silva e il suo socio filosofo Mario Carli, hanno illustrato alla stampa attraverso un’apposita conferenza, a Milano dell’iniziativa “Pedaliamoci su” che sarà prevista in tante città delle penisola. L’obiettivo è quello di far sì che la verità vera venga illustrata a tutti.

Il consigliere della Regione Lombardia Romano Carloni: “Bisogna salvare i cristiani praticanti”. “Sembra incredibile, eppure i cristiani vengono ancora perseguitati” ha affermato il consigliere della Regione Lombardia Romano Carloni nel corso di una conferenza stampa. Purtroppo, però, ce ne rendiamo conto soltanto quando avvengono delle stragi in lungo e in largo nel globo. L’obiettivo della conferenza stampa è stato appunto quello di voler in un certo qual modo, puntare i riflettori sull’opinione pubblica e su quello che non è una questione da poco o da sottovalutare. In particolare, si è posta l’attenzione sul fatto che una grande potenza mondiale come gli Stati Uniti, ha fatto una campagna per far conoscere il problema attraverso manifestazioni e tanto altro che potessero combattere questa piaga. Ecco perché anche il consigliere ha deciso di radunare tutti in piazza con la manifestazione dedicata proprio al salvataggio dei cristiani. Ad essere coinvolta tutta la popolazione ma anche esponenti della politica.

Cristiani perseguitati e diritto d’asilo

A seguito della manifestazione di cui sopra avvenuta nel novembre del 2017, anche un partito politico chiamato Amore per il Bel Paese ha posto il focus sulla questione proponendo in Parlamento la discussione dello status di rifugiato politico anche per i cristiani perseguitati, che si trovino ovunque nel mondo. Una proposta che, ovviamente, risulta essere completamente in linea con il diritto internazionale mirando anche ad estendere tutto ciò che vige al momento. In particolare, ci si riferisce alla Convenzione di Ginevra del 1951. Questa convenzione prevede che il rifugiato è la persona che viene perseguitata per motivi quali: razza, religione ma anche appartenenza a gruppi sociali o politici. Proprio per questi motivi non può tornare nel suo paese di origine. Si evince, però, che da suddetta convenzione non emerga il concetto di persecuzione. Per questo concetto bisognerà attendere il manuale della Commissione delle Nazioni Uniti del 1992 che considera appunto la persecuzione come una minaccia della libertà o della stessa vita.